Viaggiare è un’esperienza impagabile: a chi non piace l’idea di diventare un “globe trotter” e visitare i posti più affascinanti della Terra? ma come convincere i genitori?

Andare a zonzo per il mondo da soli, però, richiede una certa esperienza e sicurezza di sé: non tutti, specialmente i più giovani, si sentono pronti a mettersi in gioco ed abbandonare il loro nido domestico. Ed effettivamente, un ostacolo da non sottovalutare di fronte all’eventualità di una partenza “zaino in spalla” è rappresentato dalle perplessità che mamma e papà potrebbero mostrare.

Per non parlare poi dei genitori italiani, noti in tutte le galassie per essere affettuosissimi e iper attenti alle esigenze dei propri figli: quasi sicuramente opporranno resistenza, assillandovi con dubbi e preoccupazioni nel sapervi lontani dalle loro amorevoli cure e dal loro costante controllo.

Un buon compromesso tra la vostra voglia di fuga e la gabbia in cui la vostra famiglia vorrebbe tenervi chiusi è rappresentata da un soggiorno linguistico in Inghilterra o Irlanda. Si tratta di un’esperienza edificante e utile al tempo stesso: conoscere l’inglese, l’unica lingua parlata in ogni parte del mondo, è uno dei requisiti indispensabili per diventare viaggiatori esperti. E poi, due ore di aereo e un’ora di fuso di distanza sono grandezze tollerabili anche per i genitori, pur di riuscire ad ottenere il loro OK per la partenza.

Come fare, allora, a convincere mamma e papà?

1. Trovare un lavoro

A prescindere dall’eventualità che non abbiate bisogno di lavorare, trovando un impiego part-time dimostrerete ai vostri genitori che vi state seriamente adoperando per l’obiettivo di studiare all’estero, pagandovelo da soli (o comunque contribuendo). Al di là delle spese del corso di lingua e del soggiorno, tenete in considerazione che dovrete sostenere anche il costo dei voli, del trasporto pubblico, del cibo e di tutte le altre varie ed eventuali necessità. Quale lavoro sceglierete, invece, è indifferente: pensate a tutte le persone famose che raccontano con orgoglio dei loro primi lavoretti in bar, ristoranti, negozi di abbigliamento o discoteche.  Ciò che conta è guadagnare qualcosa e capire in che misura occorrerà investire il denaro.

2. Risparmiare e spendere con parsimonia

Anche se può sembrare un obiettivo utopistico, è molto più semplice di quanto si creda: per risparmiare basta essere consci del fatto che, molte volte, si spende solo perché se ne ha la possibilità.  Provate ad aprire un conto corrente dedicato esclusivamente al vostro viaggio-studio, dove ogni mese farete confluire una percentuale del vostro stipendio, fingendo che quei soldi non esistano (ma, in realtà, sono in banca a maturare interessi!).
PS: anche il classico salvadanaio a forma di maialino adempie egregiamente a simile funzione …

3. Predisporre un programma

Raccogliete il maggior numero possibile di informazioni sui viaggi di studio all’estero (il vostro consulente TFS saprà sicuramente aiutarvi) e iniziate a pensare a quale sarà il corso da frequentare, dove vorrete alloggiare e, soprattutto, la destinazione.

La scelta della città in cui studiare, difatti, può essere insidiosa: concentratevi esclusivamente su cosa è meglio per voi e per la vostra carriera, senza farvi influenzare da eventuali diverse decisioni dei vostri amici o da luoghi comuni (Londra non è l’unica meta adatta a un soggiorno linguistico e, anzi, ci sono moltissimi posti altrettanto cool). Restringete la cerchia di possibilità a massimo 3 città e, in caso di indecisione, coinvolgete i vostri genitori: apprezzeranno tantissimo il fatto che chiediate il loro parere e, d’altronde, chi vi conosce meglio di loro?

“The big talk”

A questo punto, messa la spunta sugli step 1, 2 e 3, siete pronti ad affrontare il discorso “partenza” con mamma e papà: dimostrate loro che avete trovato un lavoretto part-time, avete iniziato a risparmiare e avete già pianificato tutto, informandovi anche sui costi che complessivamente dovrete affrontare. Così, potrete discutere del vostro soggiorno linguistico alla pari, da persone adulte quali siete diventate: non ci saranno obiezioni e, anzi, diventerete l’orgoglio di mamma e papà, che inizieranno a rimpiangere nostalgici i tempi in cui dovevano prendervi per mano per farvi attraversare la strada.

Allora… Siete pronti per il vostro primo fantastico viaggio da soli??

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